Sunday, December 25, 2011

direi che, passato Natale, è ora di chiudere con le agitazioni di tipo consumistico. stare tranquilli, non volere sempre cose... Accontentarsi di quello che si ha, apprezzarlo, reinventarlo. perchè poi una cosa tira l'altra... e a vent'anni e poco più ti ritrovi a volere il guardaroba di una newyorkese in carriera, completo di Louboutins e 2.55. ed è bello ricevere cose belle, ma insomma a volte vale anche il "feed your mind", e poi il volere comprare gettare non ti porta da nessuna parte. ci vuole la mez-za mi-su-ra! equilibrio. ciò che mi è sempre mancato in generale, ma che spero di acquistare. non è che voglio una vita standard, però non è sano fare l'uomo del sottosuolo. e mai una volta che mi sento di avere diciannove anni, comunque. sempre una ragazzina non all'altezza...
P.S. grazie

Sunday, December 11, 2011

christmas wishlist

christmas wishlist

Ta-dan! Una più che utopica wishlist natalizia. Mi devo essere fissata con il bordeaux, lo so... Del resto mi è sempre piaciuto (burgundy o non burgundy), l'ho sempre preferito al rosso esibizionista, soprattutto quando si tratta di capi veri e propri e non solo d'accessori; possiedo un paio di guanti in lana senza dita rossi e adoro indossarli abbinati a una sciarpa in tartan verde e rossa, un ensemble molto natalizio, ma anche renderli meno casual rendendoli parte di una tenuta "serale" e sostituendo la sciarpa tanto amata quanto calda con un maxifoulard nero in seta e velluto. La Proenza in quel colore è semplicemente splendida, così come le scarpe di Fendi che restano le mie preferite di quest'inverno: quante volte le ho rimirate nella vetrina così creativa e così inaccessibile di Fendi, a Venezia... Se le avessi le indosserei immediatamente ispirandomi alle proposte della maison: collant spesse a costine di un colore inusuale e la mia gonna di Carven che giace da mesi nell'armadio, inutilizzata. Il maglione di J. Crew è un classico invernale, caldo e confortevole, da indossare per una cioccolata, con un caldo montgomery e dei pantaloni di velluto a coste. Le scarpe di Carven sono una vera favola: le anelo dalla loro prima comparsa nelle collezioni del marchio, da quando insomma è stato riportato in auge; non le avevo mai viste in questo colore e me ne sono subito innamorata (mi succede sempre con qualsiasi cosa verdone e in camoscio, vedi Balenciaga). Per la sezione beauty J'adore di Dior (non mi entusiasma il packaging ma mi piace il profumo) e smalto NARS, mentre per quanto riguarda il bling bling stranamente ho scelto Tiffany: mi piacciono pochissimi gioielli loro, specialmente di queste linee un po' "commerciali", ma non resisto al simbolo dell'infinito. Diventerebbe subito la mia collana-feticcio...Beanie e guanti sono degli evergreen d'inverno, non ce bisogno che ve lo dica. Mettendo un attimo da parte il coté modaiolo, sulla mia utopica wishlist ci sono anche una marea di libri (narrativa, fotografia, moda- oh no, ci risiamo! Ma a Carine come si resiste...), delle cose "utili" (dizionario di russo in primis), candele profumate, tè, un abbonamento a teatro, un taglio di capelli, calze calzette e calzini, una lampada retrò, poster di film anni sessanta da appendere in camera... E poi una cosina da niente: un anellino di Gaia Repossi. Fattibile, vero? Al di là di tutto questo sproloquio consumistico, quello che vorrei davvero è un bel Natale. L'albero c'è, ci sono le canzoni di Frank Sinatra, le ghirlande natalizie, la famiglia e il pranzo (al ristorante) di Natale; però manca la voglia di festeggiare insieme. Non ripongo troppe speranze, ma è questo il mio desiderio più grande. Alla prossima per i buoni propositi!

Sunday, October 30, 2011



www.capturethecastle1.blogspot.com created these lovely ouftits. I would totally wear them!

Finally, after weeks of no internet access, I'm back to blogging! About my "new" life, which doesn't mean that my existence has been turned upside down and that I'm a totally different person, but that there have been some significant changes in my life: first of all, the background of all my days and nights! Venice has been a great city to live in: it's so beautiful and decadent that, even when you're having a bad day, it never fails to cheer you up; moreover, I'm really digging the atmosphere in the new house, living with my flatmates, watching tv together, cooking, etc.. I'm loving my lessons, too, and I'm satisfied with my choices- sometimes I wonder what it would have been like if I had chosen something like art, cinema or fashion- fields I've always felt attracted to- but learning new languages is a wonderful and stimulating thing, particularly when you study them as a beginner, and it doesn't exclude culture, arts, or cinema. On the opposite, my professors are very keen on that aspect: they often show or recommend us films, artists etc. I recently found out that my Czech professor listens to Pearl Jam and Rage against the machine! Haha, isn't that cool? Also, I love my family but living on my own is great: it's way less stressful because you get to do things when you want, without having to respect other people's schedules. The only thing I'm missing is a part time job... I really, really would like to earn some money. At the age of 19, it seems... appropriate. Having said that, I'm really missing my friends (my family too, but since my sister is in NY and my mom has come visiting me here..), I can't wait to see them again and catch up!
Expect other posts soon, I really missed my blog and I think I'm not going to neglect it anymore.
Cami

Wednesday, September 14, 2011

"I love beauty. It's not my fault."






Oggi sono a secco di energia: ho indugiato a letto fino all'una, avvolta nel mio piumone soffice e difficile da abbandonare; mi sono fatta un uovo, ne ho mangiato metà e mi sono adagiata sul divano per finire di vedere "The September Issue". Siccome mi mancava una ventina di minuti, presto mi sono trovata punto a capo, senza nulla da fare: potevo recuperare Il giardino dei Finzi-Contini, ma chissà dov'era... Poi, però, ho pensato che valeva la pena di restare nello stesso ambito e acculturarmi un po' sui fashion-related documentari che mi sono persa; e da dove iniziare se non dal maestro, il più grande couturier italiano, il genio Valentino Garavani? "The Last Emperor" è un documentario splendido: prima di tutto perchè lo sguardo del regista si inoltra ovunque e il suo orecchio origlia conversazioni anche sgradevoli, discussioni, frecciatine; poi, e soprattutto, per la bellezza di cui è imbevuto. Credo che la bellezza sia veramente la base di tutto ciò che Valentino ha creato, della sua persona e di tutto ciò di cui s'è circondato: del resto, lasciava tutto ciò che c'era di problematico a Giammetti (anche se certo non gli lasciava carta bianca) e si ritirava nel suo mondo fatato, dove tutto era bello e raffinato e non c'era spazio per le questioni organizzative o quelle finanziarie. Un personaggio pieno di sè e decisamente esigente, ma che ha fatto tanto, tantissimo per il mondo della moda. Apprezzo di lui il fatto che non si sia mai discostato dalla sua visione, che non abbia scelto di commercializzarsi e abbandonare l'alta moda ma sia rimasto sui suoi passi, continuando a sfornare una creazione di haute couture più bella dell'altra, dei veri capolavori di eleganza che, però, certo non andavano di pari passo con le esigenze del mercato - vestiti da principessa, che giusto Uma Thurman e Anne Hathaway possono indossare sul tappeto rosso. Il film è strepitoso, e vale la pena d'esser visto solo per l'indescrivibile spettacolo finale, organizzato al Tempio di Venere in occasione del suo (loro) quarantacinquesimo anno di attività (vedi foto).

Di seguito un'intervista con Matt Tyranuer, regista del film:

how did the idea for this film came about?

I have been looking for a willing subject for a film for years. When I met Valentino, having been sent to interview him for a Vanity Fair feature, I saw a character who was a strong candidate for the big screen. He’s an icon, and a creative genius, and a larger-than-life figure who lives a kind of bubble life—he exists in a special world, where perfect living is the name of the game and he does it very well indeed. When in Rome, I also was surprised to find TWO people: Valentino and his partner in business (at, at one time, in life) Giancarlo Giammetti. They have a relationship unlike any I have ever seen before. It’s unique. People frequently say, Valentino and Giancarlo, it’s like a marriage. Well, I’d say it’s MORE than a marriage. It’s a supernatural bond that has lasted for 50 years. They are part of the same person, really. So close, and so inter-dependent, I wanted to try to capture that friendship on film. That is what the movie is really about: Fashion is the backdrop. It’s a kind of relationship movie, a love story, if you will.

elaborate a bit on your approach to making the film.

Anyone who makes a direct cinema move is indebted to the Maysles brothers. I admire their movies very much, and, especially “Grey Gardens.” I have a wonderful, brilliant friend and editor at Vanity Fair, Wayne Lawson, who has for years helped me make stories clear and clean, and who believes in letting the story tell itself. Letting people talk is a great way to get a story across, and then taking away the excess to pare it down. Wayne once mentioned that he thought that “Grey Gardens” was the model for this kind of story telling, and I agree with him. The Maysles let Big and Little Edie tell their story in the most elegant way. Graydon Carter, another amazing mentor, used to tell me “just let them talk” before going to report a story. Great advice.

what were some of the biggest challenges you faced in developing the project?

The stars of this movie are major figures and Valentino commands star treatment, and deserves it. He’s an icon. As can be seen in the movie things did not always go smoothly on the set, and I included some of the cyclone-force tantrums on screen. It makes Valentino more human. He is a hand full, and there was no reason to hide this, because it’s part of the process and it’s part of who he is. He is a very nice man, and a genius at his art. But he is also a perfectionist and he has the disposition of a – as he would say – the toro, the bull, his star sign. So, you get these heated moments. He and Giancarlo also fight, like all great partners. We have some prime examples of that as well on film. So, they were a challenge to work with and it took a lot of time and work to get to where we wanted to go.

how was the film financed? Private equity. We were very lucky to have great financiers.

Matt Tyrnauer is a New York-based writer and filmmaker. He has worked for Spy magazine and The New York Observer, and is currently Special Correspondent of Vanity Fair. His book Una Grande Storia Italiana: Valentino Garavani was published by Taschen in 2007. Valentino: The Last Emperor (08) is his first feature documentary.

Sunday, September 11, 2011

Changes.

Pochi, veramente pochi giorni prima del grande trasferimento. Sono su di giri, ovvio, ma anche un po' preoccupata, piena di dubbi ed incertezze a proposito di qualcosa che ho sognato per anni e che si sta concretizzando. Non fraintendetemi, sono way excited: finalmente nuovi stimoli! Chissà che, finalmente, verranno prima le cose da fare, susseguendosi in un flusso continuo di giornate, anzichè le giornate, da riempire con le cose per ammazzare il tempo o perlomeno per sentirsi normale. Non resterei a casa: troppo strana la casa con me e mio padre. C'è una sensazione di disagio nell'aria: suo, che cerca di essere più o meno gentile senza riuscirci; io, che cerco di essere più o meno gentile senza riuscirci. Conversazioni smozzicate, esclamazioni entusiaste che non ricevono risposta, dire di aver visto uno splendido film senza che l'altro ti chieda nemmeno "Cos'era?", non capirsi. Voler guardare un film dall'inizio alla fine, con le luci spente e una vaschetta di gelato, e invece fare zapping continuo dalla partita a due film senza rispondere alla voce che ti spiega chi sono i personaggi principali. Apparecchiare, sparecchiare, lavare il lavandino e portar giù la spazzatura, e invece andare al bagno e versarsi un goccio di rum. Non è che io non sia riconoscente a mio padre: se vado a studiare a Venezia, se faccio le vacanze, se ho la possibilità (non sfruttata) di andare a New York, se per la mia età ho visto una buona fetta di mondo, se l'altro ieri ho acquistato un delizioso montgomery, se non lavoro nè faccio chissà quale economia (ma dovrei e dovrò) è grazie a lui, che davvero vuole offrirci tutto ciò, e davvero gli interessa investire sul nostro futuro. Eppure, se mi guardo indietro l'unica cosa per cui riesco a ringraziarlo sono i soldi, i soldi, i soldi. Mai una volta che mi stia ad ascoltare, mai una volta che io avverta un minimo interesse da parte sua verso i miei discorsi o la mia persona.. So bene che non mi crede un granchè. Lui si sforza d'esser gentile ogni tanto, e io lo stesso, ma è tutto troppo finto, sforzato, per l'appunto. Ecco perchè non vedo l'ora di essere lì e non sentire più le lamentele di mia madre su mio padre e quelle di mio padre su mia madre, discorsi di soldi e compagnia bella. Ora mi trasferisco e sarò un'universitaria in piena regola, a Venezia per di più. Non posso credere di avere la fortuna di studiare in un posto così bello, non m'importa un fico secco dei locali o della vita notturna- è Venezia, diamine! Uscire a farsi un giro la sera e camminare lungo i canali, andare alla Biennale, andare a teatro, partecipare alle cinquemila conferenze (Jean-Luc Godard arrivo), correre da una sede all'altra, Venezia d'inverno, Venezia di sera e Venezia alle sette di mattina, come quando Woody fa jogging stalkando la Roberts più di quanto faccia io con un certo H.C., etc etc. Passa tutto in secondo piano quando mi rendo conto di dove sarò: ansie, paure, preoccupazioni, paranoie... Spero di essere, in qualche modo, una persona migliore. Un po' mi guardo indietro e temo per mia mamma che lascio "sola" (non è vero non lo sei), per i miei amici che abbraccerei tutti forte forte, per mia sorella a cui dovrei spedire una mail di chiarimento e scuse. Solo il tempo...

Sunday, August 28, 2011

voglio nonvoglio

voglio iniziare l'università.
voglio trasferirmi.
voglio vivere a Venezia.
voglio scoprire gli angoli più pacifici e solitari della città.
voglio uno stile di vita che sia più sano.
voglio dedicarmi alle cose che mi piacciono.
voglio nuovi stimoli.
voglio una borsa capiente e ficcarci dentro una bottiglia di succo alla mela e un libro, quindi andare a leggere con le gambe penzoloni su un canale.
voglio capire in quale caspita di periodo dell'anno l'abbinamento scarpe chiuse, calzini e gamba nuda è appropriato.
voglio uno spazio mio da gestire.
voglio trovare casa.
voglio dei coinquilini.

non voglio rimanere indietro con le cose da fare.
non voglio dimenticarmi le mie responsabilità.
non voglio perdere i contatti con i miei amici.
non mi ha mai tormentato troppo la cosa perchè ero sicura che la lontananza non avrebbe danneggiato i rapporti, ma adesso che si avvicina la partenza mi dispiace per tutti i momenti che perderò, anche se continueremo a vederci anche se ci vorremo bene lo stesso, mi perderò tante uscite, tanti concerti, tanti passa tanti rolling e tanti circoloni, tanti after. magari non tanti ma troppi lo stesso. gli amici sono una delle poche cose buone della mia vita, non è per fare la vittimista ma, ecco, diciamo che sono una delle poche cose che funzionano, soprattutto recentemente. i miei amici sono tutti belli intelligenti simpatici arguti interessanti e chi più ne ha più ne metta, siatene invidiosi. e la punteggiatura la uso come mi pare e piace.

Saturday, August 27, 2011

Doubts


Sometimes I wonder if I'm doing the right thing as long as university is concerned. I mean, I'm extremely excited about studying Russian and French, since I love learning new languages, they have always been my favourite subjects at school and I find these two particularly interesting (actually, I've been studying French for a lot of years and I love all about it, from to the pronunciation to the grammar to literature etc). Nevertheless, I have a not-so-secret passion for fashion, and when I think of my dream job I see myself working for Vogue. Stupid much? The fact is that I often find myself reading, thinking and speaking about fashion and, in my spare time, a lot of things I do are fashion related. I swear I'm not the typical girl who claims to love fashion and then you discover she just loves going shopping, 2.55 bags, Miu Miu and Sophie Kinsella. I'm truly charmed by it and would love to study history of fashion (and not only), not to become a stylist or a designer- I'm surely not gifted to do it- but maybe to, one day, work as an intern in a fashion magazine. I'm undoubtedly not an expert: there are billions of people the same age who know a lot more about fashion than me; but I'm genuinely interested. I can talk nonstop about my favourite designers and I browse street style sites for hours. Nevertheless, I don't wanna give up my passion for languages, and if I don't study them at university it's hardly possible that I'm ever going to learn them, not to speak of literature. I don't mean to say that fashion is easier; if one wants a particular qualification and has a precise idea of what he wants to do, he has to prepare himself and study. But what would I do with a degree at Marangoni (extremely expensive university in Milan- it's just an example)? So, all in all, I think I'm doing the right thing- I can still be interested about fashion even if I study a totally different thing. And who knows, maybe I'll end up working at Vogue Russia... or, better, at Vogue Paris: everyday I'll go to work on foot walking alone the Seine, I'll have lunch at Les deux magots and, after work, I'll stop off at Shakespeare&co and then I'll have an apéritif with my fabolous colleagues, after which we'll go together to the opening night at the Opéra. La dolce vita...

Thursday, August 25, 2011

meet me at the pool


This editorial starring Bambi Northwood makes me want to lie in the swimming pool all day long. Also, isn't the first photo very Sofia Coppola-esque? It reminds me so much of Somewhere!


Wednesday, August 24, 2011

Allen Stewart Königsberg

"The job of the artist is not to succumb to despair, but to find an antidote for the emptiness of existence"- Gertude Stein, o meglio, quello che Woody le fa dire in "Midnight in Paris". Splendido film. Com'è che negli ultimi tempi li azzecco tutti (vedi "La prima cosa bella)? Del resto, sin dai primi fotogrammi non avevo dubbi sul fatto che l'avrei apprezzato: Parigi! Se poi aggiungiamo nel calderone Woody Allen, gli anni venti, Marion Cotillard e un numero infinito di personaggi charmant come Dalì, Hemingway, Picasso, Man Ray, Bunuel, Scott Fitzgerald... Promettente, no?
W.A. è un regista "easy", vero- difficile non trovare i suoi film almeno gradevoli, ma credo che il fattore popolarità non sia tutto: la vera forza dei suoi film sta nel taglio che lui dà loro, nel punto di vista da cui lui osserva la realtà e, diciamocelo, nella sua arguzia. Dopo Oscar Wilde, direi che la medaglia per "Wittiest man on Earth" va a lui!
Ora, non sono una massima esperta della sua filmografia, ma ci sono alcuni film che non smetterò mai di riguardare:


Annie Hall (1977)

Per gli outfit à la garçonne di Diane Keaton. Per il discorso iniziale, per la scena in macchina dove lei guida come una pazza, ma ancora di più per quella al cinema.


Manhattan (1979)

Incroyable. Una dichiarazione d'amore, sì, ma a New York.. Da guardare, anche solo per la stupefacente bellezza di Mariel Hemingway in quegli anni. E per il discorso di Woody sulle gioie della vita (le mele di Cèzanne..)!

Everyone says I love you (1996)

Geniale! Immagino si possa facilmente dedurre che mi piacciono i film in cui recita lo stesso Woody.. Adoro, adoro questo film! Inanzitutto per la location: New York, Parigi e Venezia (me lo riguardo sempre quando inizio a farmi i filmoni sull'università -mi trasferirò lì- e sento il bisogno di vedere la mia futurà città... Quando sono troppo su di giri per vedermi un film come "Dieci Inverni"). Comunque, è stupendo. A metà tra un film e un musical, ha dei dialoghi favolosi, e un cast a dir poco notevole: la Roberts che interpreta la donna di cui si innamora il buon vecchio W., Edward Norton, Drew Barrymore... Ma soprattutto il superbo Tim Roth! Che,come al solito, fa la parte dello squilibrato.

Mi sono piaciuti anche gli ultimi: "Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni", "Basta che funzioni" (fantastico!).. Un po' sotto i vari "Matchpoint", "Sogni e delitti". Molto più sotto "Vicky Cristina Barcelona", che ho odiato fin da subito."La leggenda dello scorpione di giada" mi era piaciuto, ma è stato troppo tempo fa.. Ero una bambina! Ma i tre mostri sacri non si toccano. A breve mi guarderò qualche altro suo film di vecchia data, me ne mancano troppi: "Il dittatore dello stato libero di Bananas", "Una commedia sexy in una notte di mezz'estate", "Broadway Danny Rose", "La rosa purpurea del Cairo", e devo assolutamente rivedere "Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso"- genius!
Sono ufficialmente entrata nella fase Woody.. Del resto, l'anno scorso ne ho avuta una Godard! E lì da qualche parte ce n'è una Truffaut che aspetta..La lista è infinita, ci sono troppi bei film a questo mondo! Troppe cose belle, troppa arte, troppa haute couture, troppo cinema.. E badate bene, questa non è una lamentela- solo, a volte vorrei avere più tempo per guardare tutte le belle cose che ci sono. Ognuno ne avrebbe il diritto.. Invece, spesso scegliamo la via dell'abbruttimento- soccombiamo nel despair, per dirlo alla W.A., quando dovremmo invece colmare il vuoto. Non conosco bene la vita, e non credo che il vuoto possa essere riempito solo con delle "things of beauty", come direbbe Keats - ci vogliono affetti, emozioni, rapporti umani. L'uomo non è un'isola, giusto? Eppure, eppure, ci sono tante cose belle che potrebbero innalzare il nostro spirito ma noi ci chiudiamo in noi stessi e guardiamo la televisione e mangiamo per noia e ce ne pentiamo. ça suffit!

Wednesday, August 17, 2011


The end of summer is getting closer and, for the first time, I'm not unsatisfied with it. I suppose I've just grown up, and I accept more easily my life and the people I see everyday.. I'm a dreamer, and I often spent summer thinking about what I could do, who I could meet, etc. I've become way more realistic and I'm definitely happier with what I do- I don't feel miserable anymore. Of course, there are some moments when I feel particularly lonely or I just can't stand myself, but I don't dream of becoming an always-smiling girl with billions of friends anymore- I'm ok with my life. Ok, I still go mad sometimes and panic about myself, I will never have enough self confidence, I'm too insecure, but I used to feel like very, very distant from the person I wanted to be, whereas now I just try to improve myself, but I'm way more relaxed. Not like "I spent all the summer indoors, I'm a loser, nobody wants me" but more like "I have incredible friends, I love seeing them, it's been a very nice summer and I'm excited about the future". Maybe I'm a bit less focused on myself, and I'm able to see things that I couldn't see before: the wonderful people around me, the chances I've got, the huge amounts of amazing things that one could do.

Sunday, August 7, 2011

Back from Stockholm+Copenhagen. Such an amazing experience- best holiday of my life. The cities were beautiful, especially Stockholm- it's so gorgeous and quiet, so peaceful and yet so lively and interesting, so organized, so efficient.. I was amazed by how all seemed to work there, especially compared with Italy, the beautiful decadent country where all is neglected and nothing works in the right way. This 10 days really changed my life: I came back home and I felt like nothing belonged to me anymore- my house, my habits, my family, my computer, my wardrobe.. All is very distant now, and I can't help imagining myself only in Copenhagen or Stockholm. It was like living a dream: during the day we visited the city, went to museums, strolled around, relaxed in beautiful parks, and in the evening we went out to enjoy some nightlife and meet new people. There were some really magic moments during the day, I especially enjoyed the happy hour, when we sat on the sofas of the veranda, drank beer and talked about what we did. And the evenings spent on the little hill in front of our hostel, singing Bob Dylan and smoking horrible danish cigarettes. I loved this holiday: ten carefree days in which I got to do anything I wanted whenever I wanted, I got to know new people from all over the world, I learnt about a totally different culture and I also deepened my knowledge of the friends I was there with- at the beginning of the holiday we were already friends, of course, but in a very "kind" and "controlled" way. At the end we talked nonstop, we made fun of each other etc. It was fantastic and I really miss it, especially now that I find myself in a boring city with very little to do and to see. But my parents are going on holiday very soon and they're leaving me alone for two weeks, thanks god, so at least I won't be stressed out. In September I'm starting university and I'm moving to Venice, I'll be studying Russian and French and I literally can't wait! Many changes in the near future, and I'm definitely happy about them.

Tuesday, May 3, 2011


Cose da fare prima di impazzire:
  • Telefonare alla mia fidata insegnante di ripetizioni di matematica
  • Studiare: biologia in primis, spagnolo, matematica, filo e storia
  • Finire "The dead" dei Dubliners
  • Finire "Never let me go"
  • Iniziare "Waiting for Godot"
  • Prendere appuntamento estetista
  • Mangiare più frutta ma soprattutto più verdura
  • Fare superfrullati
  • Scaricare Anna Calvi
  • Guardare "Lolita"
  • Visitare l'appartamento di mia madre
  • Andare a lezione di yoga
  • Comprare la microSIM per l'iphone
  • Fare un ripulisti di camera & armadio
  • Sostituire le ballerine nere, che son senza da una settimana e sono già in crisi
  • Essere più ragionevole
  • Comprare più spesso il giornale
  • Ridurre le sigarette
  • Fare un po' di esercizio
  • Sorridere

    Domani mi dedicherò a
  • Comprare microSIM
  • Eventualmente sostituire le ballerine
  • Giornale
  • No sigarette
  • Studiare spagnolo
  • Frutta
  • Ripetizioni

    Adesso mi dò a
  • Finire "The dead"
  • Guardare "Lolita"

Buonanotte!

"Io mi sono ritrovato nell'idea di far qualcosa/ Mica solo consumare, che mi annoia che mi annoia"

Sunday, May 1, 2011

Non saremo mai come voi
Non saremo mai come voi
Siamo diversi
Puoi chiamarci se vuoi
ragazzi persi
La vita lontana da ogni cliché
cercala è dentro di te
La vita lontana da ogni cliché
cercala è dentro di te

La sensazione di non sapere che fare della propria vita.. La non-voglia di fare qualcosa per migliorarla. L'idea che qualsiasi tentativo sarà un fallimento.. Un tempo mi piaceva stare da sola. Ho sempre considerato me stessa una sorta di compagnia.. Ora sto a casa da sola e mi ritrovo in preda all'angoscia, mi sento soffocare. Posso anche distrarmi per un paio d'ore, guardare un film, leggere un libro, ma c'è come una presenza inquietante alle mie spalle che mi controlla tutto il tempo e poi sbuca fuori all'improvviso, ricordandomi che lei è sempre lì. E mi ritrovo a uscire anche se sono malata solo per evitarla, così il giorno dopo sono ridotta uno straccio e mi tocca un bel pomeriggio con lei. Maledizione.

Thursday, April 28, 2011

Dov'è andata a finire, la poesia?
Nella mia vita scompare lentamente, progressivamente. Le piante del mio giardino in fiore, sorrisi che risplendono nella notte, partenze un po' sprint e troppa caffeina, Juliette Greco. Poi nulla. Niente più poesia nella mia vita.. Eppure rimangono dei momenti di serenità, di felicità, di allegria? Non so come definirli, di completezza forse? Sì, è il termine più adatto. Purify the colours, purify my mind. Uscire dalla classe quando suona l'intervallo, ridere e vedere una faccia amica che si avvicina, non la vediamo poi così spesso ma siamo contenti quando arriva sorridendo, ci racconta delle sue disavventure e poi se ne va sottolineando l'imminente interrogazione a cui verrà sottoposta.. ma sempre col sorriso sulle labbra. Non la capisco perfettamente, eppure sono contenta che ci sia nella mia vita. Posso contare su di lei, è una certezza. E poi è in grado di filosofeggiare su qualsiasi argomento.. E di passare le ore a difendere Tacito. L'anti ballerine per eccellenza. Ha sicurezza in se stessa, ma non quella sicurezza irritante, da so-tutto-io, da presuntuosa. E' una sicurezza che ti fa sentire determinata, con lei tutto diventa possibile, raggiungibile. Ogni ostacolo è superabile.. E poi c'è quell'altro sempre disponibile, che lo puoi chiamare in piena notte e stai tranquillo, ti aiuterà in ogni caso. Però non vuole togliersi la tuta.. E sì che glielo diciamo sempre, che starebbe benissimo in altri panni. Però non importa, perchè non c'è una capitale che non sappia abbinare con il suo stato, e sui suoi scaffali si accumulano i libri che non leggerei ma che riesce a farmi piacere. Lo vedi immerso ne La rivoluzione tradita e pensi che è un peccato che ce ne siano pochi come lui. Poi lo maledici perchè è capace di mandarti cinque messaggi inerenti all'ultima partita dell'Inter..ma tolleri anche questo, perchè come puoi non farlo? Chiudiamo il cerchio a questo punto, c'è un'ultima persona ed è la più importante di tutti. Ci conosciamo talmente a fondo che ogni tanto ci dimentichiamo la buona educazione e il rispetto reciproco e la maturità e scadiamo nei botta e risposta litigiosi, però a lei devo veramente tutto. Non ho idea di come tirerei avanti senza il mio alter ego, la mia spalla, la mia partner in crime, chiamatela come vi pare. Insieme facciamo parecchie cose: saliamo insieme nella macchina di mio papà la mattina, varchiamo insieme la soglia della scuola, ci sediamo insieme in banchi vicini, restiamo in classe insieme o usciamo insieme a fumare una sigaretta all'intervallo, facciamo la stessa strada scuola-stazione insieme da cinque anni, torniamo a casa insieme, talvolta studiamo insieme, andiamo a bere le cioccolate o gli infusi insieme, andavamo a scuola guida insieme, usciamo insieme di sera il sabato e quando non c'è scuola il giorno dopo. Facciamo un'infinito numero di cose insieme, in effetti, ma soprattutto parliamo. Ci sono giorni, come oggi, in cui ci scambiamo sguardi rassegnati e espressioni esasperate.. Ci sono altri giorni in cui invece parliamo del futuro, o del presente, raramente del passato (cerchiamo di evitarlo) e sogniamo di vivere a Christania o sulla spiaggia. Ho amici con cui posso andare al cinema, andare a sentire dei reading musicali, uscire a zonzo nella mia squallida cittadina, accennare passi di danza che più ridicoli non si può, discutere di politica, parlare dei miei problemi, andare ai concerti, posso pure cantar loro canzoncine improvvisate sul momento, posso raccontar loro mille trame di mille film, posso far loro leggere la mia tesina, poi andiamo al parco e ci stendiamo all'ombra, che son tutti pallidi tranne me, e possiamo restarci all'infinito. Tutto sommato, forse l'ho trovata la mia nicchia.

Wednesday, April 20, 2011

Wednesday, April 13, 2011


NOME E COGNOME: Camilla/non mi sembra il caso di scriverlo qui.
SOPRANNOME : Cami/Signora/Fenicottero (ma non mi chiamano veramente così).
SEGNO ZOODIACALE: Cancro.
DOVE SEI NATA? A pochi km da dove vivo, in Lombardia.
DOVE VIVI? Per l'appunto..
COLORE DEI CAPELLI: Castano .
ALTEZZA: 1.70.
NUMERO DI SCARPE: 39/40.
PROFESSIONE: Studentessa.
FIGLI? No, e a dirla tutta non mi ci vedo.
PASSIONI: Libri, musica, concerti, cinema.
COME TI VESTI? Dipende. Amo le stringate maschili, i pantaloni a sigaretta, i blazer, le maglie oversize, per esempio.
BIBITA PREFERITA: Succo alla mela, alla pera e ai frutti di bosco, Coca zero.
PIATTO O DOLCE PREFERITO: Verdure che fa mia mamma, pasta con i piselli, seitan. Dolci..tutti tranne lo strudel. La Sacher domina.
DIFETTO: Sono pigra, permalosa e paranoica. PPP
PREGIO: Non riesco ad attribuirmi dei pregi, mi viene da chiedermi "ma è vero, poi?", desolée.
SCARPE PREFERITE: Tra quelle che possiedo un paio di stringate bianche con un nastro di raso rosa di Pollini e le sempiterne francesine con il tacco di Dolce&Gabbana. In generale adoro svariati sandali di Marni, gli stivaletti Church's, zeppe di Céline, le pazze stringate di Prada con suola in gomma, quei sandali Prada di qualche collezione fa con il tacco a banana, in vernice sfumata.. Mi piacciono le scarpe.
BORSA PREFERITA: Proenza Schouler blu, pochette Céline.
SEI FELICE? Na.
SEI MAI STATA FELICE? Sì. Per me la felicità non comporta l'esser soddisfatti interamente della propria vita nè il raggiungimento di un equilibrio. E' più uno state of mind, che deriva da qualcosa di talmente positivo da far passare in secondo piano tutto il resto.
DI COSA HAI PAURA? Della morte, di certe persone, di certi insetti, di essere un fallimento.
HAI QUALCHE RIMPIANTO? Parecchi.
CREDI NELL'AMICIZIA? Decisamente sì.
HANNO MAI TRADITO LA TUA AMICIZIA? Mai.
COSA NON PERDONI AGLI ALTRI? La falsità e il doppiogiochismo.
COSA NON TI PERDONI? La pigrizia, l'insicurezza.
STAR BENE VUOL DIRE? E' una sorta di felicità più stabile.
CREDI NEL DESTINO? No.
IL TUO MOTTO: Non ricordo di averne uno..
RIDERE O PIANGERE: Mi rifiuto di rispondere a questa domanda!
SOGNI O REALTA': Sogni, sogni, sogni.
DIAVOLO O ANGIOLETTO? Vedi poco sopra..
BIRRA O VINO? Entrambi. Bevo più birra ma vorrei bere più vino.
PEPSI O COCACOLA? Coca Zero.
MARE O MONTAGNA? Mare.
TATUAGGIO O PEARCING? Non ho nè tatuaggi nè piercing. Comunque i primi, decisamente.
NUMERO PREFERITO: 4.
FILM PREFERITO: "Io e Annie", "Paranoid Park", "8 femmes", "Gran Torino", "Pierrot le fou", "The reader", "Le vergini suicide", "Control", "Somewhere", "An education", "Manhattan", "Everyone says I love you", "The dreamers"..
CITTA' PREFERITA: Parigi.
PROFUMO CHE USI: Chloè.
PITTORE PREFERITO: Degas, Magritte, Dalì, Ensor, Schiele, Modigliani..
SEI SCARAMANTICA? Non granchè.
UN LIBRO SUL COMODINO: Sto leggendo Madame Bovary, ma sul comidino in realtà ci sono "Non lasciarmi" di Ishiguro, una raccolta di racconti di Murakami e "L'inferno di Treblinka" di Vasilij Grossman.
PAROLACCIA CHE DICI PIU' SPESSO: "Cazzo", "coglione".
SUPERPOTERE CHE VORRESTI: Invisibilità.
IL PIU' BELLO DEL MONDO: Mi colgono sempre alla sprovvista queste domande.. Paolo Nutini? Alain Delon? Michael Pitt?
IL TUO PROSSIMO OBIETTIVO? Finire il liceo, scegliere l'università, trasferirmi a Venezia e iniziare una nuova "fase".
IL TUO FUTURO OBIETTIVO: Diventare una persona più equilibrata e coerente.
SOGNO NEL CASSETTO: Imparare a ballare.
UN BEL RICORDO: Tanti.. Tra i più recenti l'ultimo weekend: sabato sera in un bar pittoresco e alla mano, nottata a casa di un amico- abbiamo trascorso la notte sul terrazzo, parlando e fumando sigarette.
DORMI CON UN PELUCHE? Mi spiace deludervi, ma no.
UN OGGETTO DAL QUALE NON TI SEPARI MAI: Cipria e burrocacao.
UN OGGETTO CHE VORRESTI FOSSE INVENTATO: Un'automobile supersicura.
L'INVENZIONE CHE TI SAREBBE UTILE: Un teletrasporto.
L'INVENZIONE PIU' UTILE DELLA STORIA: Internet non è malaccio.
IL PERIODO STORICO IN CUI TI SAREBBE PIACIUTO VIVERE: Sixties.
TI PIACE LA SOCIETA' IN CUI VIVI: Non granchè, ma cerco di non essere disfattista.
COSA CAMBIERESTI DI QUESTA SOCIETA': Eliminerei la televisione, l'ipocrisia dilagante, l'egoismo. Eliminerei tutto quello che ostacola la comunicazione tra le persone. Il denaro passerebbe in secondo piano. Tutti vegetariani. No alla corruzione, no alla mafia.
COSA C'E' NELLA TUA TESTA: "Fuori" dei Ministri, Picasso, devo sistemare lo smalto, devo scrivere un sms, storia.
L'ULTIMA COSA CHE PENSI PRIMA DI ANDARE A DORMIRE: "Ho messo la crema?", "Domani voglio dormire".
CHI LEGGERA' QUESTA INTERVISTA SI ANNOIERA'? Indubbiamente.
TI E' PIACIUTA QUESTA INTERVISTA? Da morire!