Thursday, April 28, 2011

Dov'è andata a finire, la poesia?
Nella mia vita scompare lentamente, progressivamente. Le piante del mio giardino in fiore, sorrisi che risplendono nella notte, partenze un po' sprint e troppa caffeina, Juliette Greco. Poi nulla. Niente più poesia nella mia vita.. Eppure rimangono dei momenti di serenità, di felicità, di allegria? Non so come definirli, di completezza forse? Sì, è il termine più adatto. Purify the colours, purify my mind. Uscire dalla classe quando suona l'intervallo, ridere e vedere una faccia amica che si avvicina, non la vediamo poi così spesso ma siamo contenti quando arriva sorridendo, ci racconta delle sue disavventure e poi se ne va sottolineando l'imminente interrogazione a cui verrà sottoposta.. ma sempre col sorriso sulle labbra. Non la capisco perfettamente, eppure sono contenta che ci sia nella mia vita. Posso contare su di lei, è una certezza. E poi è in grado di filosofeggiare su qualsiasi argomento.. E di passare le ore a difendere Tacito. L'anti ballerine per eccellenza. Ha sicurezza in se stessa, ma non quella sicurezza irritante, da so-tutto-io, da presuntuosa. E' una sicurezza che ti fa sentire determinata, con lei tutto diventa possibile, raggiungibile. Ogni ostacolo è superabile.. E poi c'è quell'altro sempre disponibile, che lo puoi chiamare in piena notte e stai tranquillo, ti aiuterà in ogni caso. Però non vuole togliersi la tuta.. E sì che glielo diciamo sempre, che starebbe benissimo in altri panni. Però non importa, perchè non c'è una capitale che non sappia abbinare con il suo stato, e sui suoi scaffali si accumulano i libri che non leggerei ma che riesce a farmi piacere. Lo vedi immerso ne La rivoluzione tradita e pensi che è un peccato che ce ne siano pochi come lui. Poi lo maledici perchè è capace di mandarti cinque messaggi inerenti all'ultima partita dell'Inter..ma tolleri anche questo, perchè come puoi non farlo? Chiudiamo il cerchio a questo punto, c'è un'ultima persona ed è la più importante di tutti. Ci conosciamo talmente a fondo che ogni tanto ci dimentichiamo la buona educazione e il rispetto reciproco e la maturità e scadiamo nei botta e risposta litigiosi, però a lei devo veramente tutto. Non ho idea di come tirerei avanti senza il mio alter ego, la mia spalla, la mia partner in crime, chiamatela come vi pare. Insieme facciamo parecchie cose: saliamo insieme nella macchina di mio papà la mattina, varchiamo insieme la soglia della scuola, ci sediamo insieme in banchi vicini, restiamo in classe insieme o usciamo insieme a fumare una sigaretta all'intervallo, facciamo la stessa strada scuola-stazione insieme da cinque anni, torniamo a casa insieme, talvolta studiamo insieme, andiamo a bere le cioccolate o gli infusi insieme, andavamo a scuola guida insieme, usciamo insieme di sera il sabato e quando non c'è scuola il giorno dopo. Facciamo un'infinito numero di cose insieme, in effetti, ma soprattutto parliamo. Ci sono giorni, come oggi, in cui ci scambiamo sguardi rassegnati e espressioni esasperate.. Ci sono altri giorni in cui invece parliamo del futuro, o del presente, raramente del passato (cerchiamo di evitarlo) e sogniamo di vivere a Christania o sulla spiaggia. Ho amici con cui posso andare al cinema, andare a sentire dei reading musicali, uscire a zonzo nella mia squallida cittadina, accennare passi di danza che più ridicoli non si può, discutere di politica, parlare dei miei problemi, andare ai concerti, posso pure cantar loro canzoncine improvvisate sul momento, posso raccontar loro mille trame di mille film, posso far loro leggere la mia tesina, poi andiamo al parco e ci stendiamo all'ombra, che son tutti pallidi tranne me, e possiamo restarci all'infinito. Tutto sommato, forse l'ho trovata la mia nicchia.

2 comments:

  1. certo che l'hai trovata! quanto mi manca il suonare della campanella che segnala l'intervallo, è la cosa della mia adolescenza che mi manca di più, baci ady

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  2. Ciao Cami!

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