Monday, April 13, 2015

Dopo Parigi.


Potkal jsem te jedno na ulici v Blave... Imparerò mai questa lingua? A volte penso che non la saprò parlare mai, proprio come il russo, le ore passate in un'aula sempre troppo fredda o troppo calda, e ancora le parole che non vengono a galla, le lettere che sembrano a volte dei meri segni, enigmatici più che mai... Oggi sono stanca ed è difficile non cedere nuovamente agli sbadigli, stanotte ho dormito pochissimo, ma ne è valsa la pena. Serviva chiarezza, serviva mettere le carte in tavola, dare rassicurazioni e scuse, erano necessari tutti i secondi passati insieme. E ho pianto, e mi sono sentita nuovamente disperata... Questi momenti in cui nulla mi sembra ricomponibile mi danno un assaggio di quello che succederebbe se le mie sensazioni fossero fondate. Se, prima o poi, fossi giustificata nel sentirmi così, abbandonata, privata delle attenzioni indispensabili, congedata con una stretta di mano ghiacciata. Che mia madre abbia ragione nell'affermare così fermamente che l'uomo è un'isola? Che siamo persone complete, che possiamo godere della compagnia di altri e arricchirci, ma che non dobbiamo dipendere da nessuno, ma semmai contare sulle nostre forze? Sicuramente sono parole sagge, però... Non posso non pensare che derivino parzialmente dalla sua esperienza. Che sia una filosofia che ha adottato anche come corazza, per tutelarsi dalle delusioni... Ma poi, come ammettere di poter dipendere da una persona che mai direbbe lo stesso, che ti ha provocato tanto dolore e per cui hai sempre parole taglienti e rancorose? Eppure, non so se direbbe lo stesso di noi, io e Giulia... Spero di no, perchè anche se a volte ho sognato di avere una madre più "chioccia", come ha detto Valeria una volta, vorrei sempre lei. Perchè, anche se spesso non capisco le sue scelte, la rispetto enormemente e so che ha un gran cuore, e le voglio bene... E soffro al pensiero che lei soffra, e allo stesso tempo non mi raccapezzo di come possa, giorno dopo giorno, convivere con una persona di cui non ha stima, ritenendo che le menta quotidianamente, per di più. Certo, io non posso sapere come si sente, ci sono tante foto che forse testimoniano un periodo diverso, in Norvegia, in America... Ma ora, come andare avanti? E soprattutto, vuole andare avanti? Non sarebbe una liberazione prendere una decisione? Avrebbe sofferto, certo, ma sarebbe stata meglio con se stessa, credo, e pian piano avrebbe respirato aria nuova... Ma mi rendo conto del salto nel vuoto. Non so, non so.

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