Monday, May 20, 2013

Venerdì ho scritto questo, spero che nessuno (!) se la prenda a male:

Un taccuino consunto dall'inchiostro e una voce
Che declama versi leggermente autocompiaciuti
Mi guardi incerto
Sono belle parole, piacerebbero a chiunque
Ma alle lusinghe della poesia
Io preferisco il conforto delle tue mani
Stringono le mie ci capiamo al volo
Preferisco la tua testa sulla mia spalla
Il tuo sospiro vicino al mio collo
Tanto da farmi il solletico
Le tue guance rosate e il profumo della tua pelle
Mi circonda in un abbraccio
E all'improvviso, travolta.

Poi ci sono questi momenti in cui sono distante e mi chiedo
- perchè le cose sono diverse quando non siamo insieme? perchè non posso riprovare le stesse cose? perchè mi prende l'apatia?
- perchè me ne sto "da sola" quando potrei passare giornate assai migliori?
- perchè sono invidiosa?

Tuesday, May 7, 2013

Boh. C'è che sto crepando di sonno e ancora non ho trovato delle domande intelligenti da fare domani, e dubito di trovarle. Aah procrastinazione, odi et amo! Ora vorrei terminare le avventure di Raskolnikov, ma qualcosa mi dice che sarebbe meglio andare a dormire. La foto è stata scattata un pomeriggio di sole e cielo azzurro di qualche settimana fa, io stavo andando a rinchiudermi in biblioteca con un'amica e altra gente che poco m'ispirava, e la tentazione di rimanere fuori a godermi il pomeriggio su una panchina o, ancora meglio, a  bordo canale, era forte. Al momento sono preoccupata per gli esami, so che è tardi ma al solo pensarci mi paralizzo, non riesco a fare altro che esserne terrorizzata! Devo proprio darmi da fare. A parte questo tripudio di pensieri banali, ho in testa cose più interessanti- per lo più, però, non riesco a districare il garbuglio di idee che mi balenano in mente, e l'idea di metterle per iscritto non mi attira assai; meglio sotterrarle in giardino, e ripescarle quando sarò pronta per affrontarle (lo sarò mai?). Su un versante più, diciamo, allegro, I'm starting to growing attached to a person, e se le scorse settimane la sentivo distante, quasi una presenza (assente, in realtà) irreale e impalpabile, un fantasma, ora le cose sono un po' cambiate (e ne ho fifa). E' bello avere un rapporto esclusivo con una persona, ma è anche... terrorizzante. Quanto durerà? Si stuferà? Mi stuferò? Gli piaccio davvero? Gli piacerò anche struccata e taciturna? Potrò mostrargli me stessa in modo totalmente, assolutamente trasparente? Mi deluderà? Sarò io una delusione per lui? A tagdale. Però, però, a parte tutte queste paranoie che nascono una dall'altra, come una reazione a catena, sono contenta, e stranita. Stranita all'idea che una persona mi veda in un certo modo. Io, però, devo smetterla di tenermi dentro le cose, e dirgliele più spesso- gli voglio bene, gli voglio bene quando mi abbraccia forte per cinque minuti buoni senza mai staccarsi nè pronunciare alcuna parola; quando è preoccupato dal fare brutta figura e si innervosisce; quando canticchia; quando mi fa ridere; quando mi guarda negli occhi e sorride di un sorriso sincero, che mi lascia a bocca aperta, uno sguardo che non sempre riesco a sostenere tanto è limpido e bello.