Tuesday, May 7, 2013

Boh. C'è che sto crepando di sonno e ancora non ho trovato delle domande intelligenti da fare domani, e dubito di trovarle. Aah procrastinazione, odi et amo! Ora vorrei terminare le avventure di Raskolnikov, ma qualcosa mi dice che sarebbe meglio andare a dormire. La foto è stata scattata un pomeriggio di sole e cielo azzurro di qualche settimana fa, io stavo andando a rinchiudermi in biblioteca con un'amica e altra gente che poco m'ispirava, e la tentazione di rimanere fuori a godermi il pomeriggio su una panchina o, ancora meglio, a  bordo canale, era forte. Al momento sono preoccupata per gli esami, so che è tardi ma al solo pensarci mi paralizzo, non riesco a fare altro che esserne terrorizzata! Devo proprio darmi da fare. A parte questo tripudio di pensieri banali, ho in testa cose più interessanti- per lo più, però, non riesco a districare il garbuglio di idee che mi balenano in mente, e l'idea di metterle per iscritto non mi attira assai; meglio sotterrarle in giardino, e ripescarle quando sarò pronta per affrontarle (lo sarò mai?). Su un versante più, diciamo, allegro, I'm starting to growing attached to a person, e se le scorse settimane la sentivo distante, quasi una presenza (assente, in realtà) irreale e impalpabile, un fantasma, ora le cose sono un po' cambiate (e ne ho fifa). E' bello avere un rapporto esclusivo con una persona, ma è anche... terrorizzante. Quanto durerà? Si stuferà? Mi stuferò? Gli piaccio davvero? Gli piacerò anche struccata e taciturna? Potrò mostrargli me stessa in modo totalmente, assolutamente trasparente? Mi deluderà? Sarò io una delusione per lui? A tagdale. Però, però, a parte tutte queste paranoie che nascono una dall'altra, come una reazione a catena, sono contenta, e stranita. Stranita all'idea che una persona mi veda in un certo modo. Io, però, devo smetterla di tenermi dentro le cose, e dirgliele più spesso- gli voglio bene, gli voglio bene quando mi abbraccia forte per cinque minuti buoni senza mai staccarsi nè pronunciare alcuna parola; quando è preoccupato dal fare brutta figura e si innervosisce; quando canticchia; quando mi fa ridere; quando mi guarda negli occhi e sorride di un sorriso sincero, che mi lascia a bocca aperta, uno sguardo che non sempre riesco a sostenere tanto è limpido e bello.

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