Wednesday, April 4, 2012

La marinière









http://la-mariniere.tumblr.com/


Simplicity



Vivendo in una realtà dove nulla è per più di un giorno, dove si è bombardati da migliaia di notizie
al secondo, dove non c'è tempo per fare le cose, per vivere la propria vita, per decidere chi si vuole essere, dove si è sommersi di informazioni e immagini, non vi capita di sentire la viva necessità di qualcosa di semplice?
Quella di cui io sento il bisogno è la semplicità nella forma più pura, più neutrale: non sto parlando della semplicità che viene spesso additata come mancanza di personalità, o di quella lodata perchè frugale, umile.
Tutto ciò che è caotico, barocco, complicato, elaborato, kitsch, complesso, saturo, esagerato, ridondante... Via. Voglio vedere solo il cielo limpido, l'erba verde, il piumone azzurro sul mio letto, le tende bianche, la camicia blu scuro, la tazzina di caffè, il pomodoro sulla pasta, le case tinteggiate di colori pastello, i limoni, le righe bianche e blu, le gonne plissettate, i colori della natura, le camice ampie, il lino, il canale verde, Satura, i vestiti fluidi, i blazer dal taglio pulito, i capelli i jeans morbidi.
Ragazze che portate le borse sull'avambraccio, a mò di prelievo del sangue; che nei passanti dei jeans dai mille lavaggi avete una cintura in check o ricamata con piccole G; che portate i bomber di pelle marrone con la pashmina abbinata; che sulle braccia, al collo, alle orecchie e alle mani indossate numerosi bijoux che fanno a pugni l'uno con l'altro; con il trucco che cola, con le unghie laccate; con i foulard da vecchia signora; con la polo Ralph Lauren; con i jeans aderentissimi; con la maglietta stampata, il cardigan lungo, i leggings neri e i mocassini Tod's... Non lo sentite anche voi, questo impulso?
I'm longing for simplicity.

Monday, April 2, 2012

Avevo intenzione di aprire un nuovo blog, ma con tutta la fatica che ho impiegato a rendere questo blog vagamente decente (non essendo propriamente un genio dell'html)... Insomma, ci ho rinunciato. E anche se questo blog ha dei post che risalgono al 2009 e sono decisamente adolescenziali e tutto, anche se forse lo conosce qualche persona di troppo, pazienza.
In ogni caso... Rieccomi! Ci si sente bene a riprendere in mano il proprio spazio, soprattutto così, dopo mesi di assenza... Dopo mesi senza aver scritto una parola, nè qui nè su un quaderno, una moleskine, un pezzo di carta... Niente! Solo liste di cose da fare, o di cose da comprare, o di canzoni da scaricare, e così via. Forse non tutti ne sentono il bisogno, vorrei essere capace di riordinare le idee e la mente senza mettere tutto per iscritto, ma non ci riesco. I pensieri si confondono e, alla fine, le frivolezze prendono il sopravvento. Le frivolezze! Mi pare che, ormai, occupino l'80% dei miei pensieri. Il resto è occupato da nozioni universitarie e dalle questioni "urgenti" del momento. Io non solo sostengo la necessità delle frivolezze, ma le amo; detto ciò, esse esistono solo in opposizione a un qualcosa di più profondo, qualcosa di più incisivo. Altrimenti è tutta superficialità...
Bene, il mio ipotetico lettore che ben mi conosce, ne sono sicura, è lì che aspetta il momento in cui tirerò fuori il classico bilancio della mia vita... Perchè non riesco a fare a meno di tirar le somme? Eppure non ho mai avuto l'ansia di fare, di essere...O forse sì? Ora, in ogni caso, posso dire con certezza d'essere una di quelle persone: ho la smania di conoscere, di diventare, di fare, di ottenere... E non mi godo la quotidianeità. E nonostante la mia veneranda età, sono sempre più un mostriciattolo tremendamente insicuro di sè, che teme più che mai il giudizio degli altri e ha l'ansia di integrarsi. Dio! L'università non mi ha reso per niente più rilassata... Semmai molto più tesa. Tesa è la parola d'ordine: tesa per le lezioni di russo, ad esempio, dove si sommano gli orrori più grandi: l'angoscia del non sapere + l'angoscia di non fare amicizia. Insomma, poco sotto pressione... Forse il trasferirsi è stato letale in questo senso, perchè non mi ha resa più sicura nè più rilassata (appunto)... Anche con certe persone con cui mi sono relazionata non riesco ad essere me stessa al cento per cento. Se non mi trovo pienamente con qualcuno, io automaticamente fingo. Non è che cambio da così a così, ma a volte mi sento come se esasperassi dei lati del mio carattere e ne nascondessi altri. Con altre persone che invece mi sento di capire, e sento che mi capiscono, non mi faccio problemi a mostrare la mia personalità e a comportarmi naturalmente. Questo è normale, da una parte, ma mi crea enorme stress.
Poi ci sono le solite cose tipo sono contenta di studiare a Venezia, perenne fonte di ispirazione e spunto per cose da fare, da guardare, da vivere. Sono contenta delle persone che ho conosciuto e con cui mi trovo, penso che potrebbero anche diventare dei veri amici a lungo termine... Sono contenta di trascorrere luglio a Mosca... Sono contenta di vivere da sola. Non sono pienamente contenta dei miei studi, della mia vita qui (più che altro sono insicura, ma non infelice), di me stessa. Pensavo di aver imparato ad accettarmi, ma quando mi trovo in pubblico è il panico! Insicurezza, confronto con tutte le ragazze presenti e poi con i ragazzi, ansia del giudizio, paura di fare brutta figura, fisime sull'aspetto fisico, cura eccessiva di quest'ultimo, timore della mediocrità, tensione, tensione... Sono un fascio di nervi, insomma. Un po' mi vergogno ad ammettere tutte queste cose a me stessa, ma non posso negarle! Anche se non sembra, anche se al massimo posso sembrare un po' timida o riservata, dentro di me c'è tutto questo. Più la convinzione che non è giusto, che non dovrei affatto farmi questi complessi e che sono arrivata a un'età che richiede e presuppone una certa maturità. Sono davvero queste le mie priorità? Vale la pena di investire il mio tempo e la mia mente in questi pensieri? Non c'è forse molto altro a cui interessarsi?
Ecco. Ero partita con l'idea di parlare del mio armadio, perchè mentre non scrivevo leggevo, blog come www.grayzine.com/deadfleurette, www.out-of-the-bag.blogspot.it, www.lesantimodernes.com etc etc., e pensavo che è tempo di fare un wardrobe planning serio e, anche se le ragazze dietro ai blog citati mi sembrano un po' ossessionate dal loro vestiario, mi sembra ora di dare una logica ai miei vestiti, di comprare con una ratio, di capire cosa mi sta bene e cosa evitare, di avere, insomma, un armadio con cui andare sul sicuro, con dei vestiti facili da abbinare, con dei basic, con vestiti adatti a occasioni diverse, e non un ammasso di vestiti non utilizzati che mi innervosisce ogni mattina per la mancanza di camice, magliette, bluse e maglioni, e l'eccessiva presenza di pantaloni e gonne, per l'assenza di una camicia bianca come si deve, di camice morbide che tanto mi piacciono, di una marinière, di un maglione grigio che desidero da cinque anni, da un paio di jeans meno fascianti etc etc. Insomma, sono stufa di perdere tanto tempo a vestirmi, e vorrei un armadio più ragionato, siccome l'opzione "fregarsi di cosa ci si mette" con me non funziona. Bè, tutte queste riflessioni sul mio armadio penso riflettano il mio impulso di sistemare le cose nella mia vita e giungere a uno stadio più sicuro, più maturo, più pratico. Non perfetto, per carità, ma facilitato. Che mi permetta, insomma, di dedicarmi ad altro all'infuori di me stessa...

Sunday, February 5, 2012





Di cosa avrei voglia al momento: indossare una camicia e un jeans semplici semplici, raccogliere i capelli in un bun; tornare a Copenhagen e passeggiare lungo il Nyhavn; farmi una vacanza-camping su un'isola e riavvicinarmi alla natura (immagini via ringo, have a banana).
Cosa affronterò nel giro di poche ore: freddo siberiano+neve e ghiaccio a Venezia. E non posso lamentarmi, perchè chi oserebbe? Neve+Venezia è un binomio troppo affascinante.
In ogni caso, dopo un weekend a casina, con amici/famiglia/tanto cibo/dormite fino a tardi e così via, torno alla realtà e mi getto nella routine, che ha smesso di darmi tanto fastidio: università, casa con spifferi, uscite, compagni, coinquiline, esperimenti culinari, passeggiate, nuove conoscenze, libri, docce superveloci e lavori domestici impellenti. Ci sentiamo fra un po', nel frattempo cerco di godermi Venezia innevata, se ci riesco tra gli strati di lana &co!



Sunday, December 25, 2011

direi che, passato Natale, è ora di chiudere con le agitazioni di tipo consumistico. stare tranquilli, non volere sempre cose... Accontentarsi di quello che si ha, apprezzarlo, reinventarlo. perchè poi una cosa tira l'altra... e a vent'anni e poco più ti ritrovi a volere il guardaroba di una newyorkese in carriera, completo di Louboutins e 2.55. ed è bello ricevere cose belle, ma insomma a volte vale anche il "feed your mind", e poi il volere comprare gettare non ti porta da nessuna parte. ci vuole la mez-za mi-su-ra! equilibrio. ciò che mi è sempre mancato in generale, ma che spero di acquistare. non è che voglio una vita standard, però non è sano fare l'uomo del sottosuolo. e mai una volta che mi sento di avere diciannove anni, comunque. sempre una ragazzina non all'altezza...
P.S. grazie

Sunday, December 11, 2011

christmas wishlist

christmas wishlist

Ta-dan! Una più che utopica wishlist natalizia. Mi devo essere fissata con il bordeaux, lo so... Del resto mi è sempre piaciuto (burgundy o non burgundy), l'ho sempre preferito al rosso esibizionista, soprattutto quando si tratta di capi veri e propri e non solo d'accessori; possiedo un paio di guanti in lana senza dita rossi e adoro indossarli abbinati a una sciarpa in tartan verde e rossa, un ensemble molto natalizio, ma anche renderli meno casual rendendoli parte di una tenuta "serale" e sostituendo la sciarpa tanto amata quanto calda con un maxifoulard nero in seta e velluto. La Proenza in quel colore è semplicemente splendida, così come le scarpe di Fendi che restano le mie preferite di quest'inverno: quante volte le ho rimirate nella vetrina così creativa e così inaccessibile di Fendi, a Venezia... Se le avessi le indosserei immediatamente ispirandomi alle proposte della maison: collant spesse a costine di un colore inusuale e la mia gonna di Carven che giace da mesi nell'armadio, inutilizzata. Il maglione di J. Crew è un classico invernale, caldo e confortevole, da indossare per una cioccolata, con un caldo montgomery e dei pantaloni di velluto a coste. Le scarpe di Carven sono una vera favola: le anelo dalla loro prima comparsa nelle collezioni del marchio, da quando insomma è stato riportato in auge; non le avevo mai viste in questo colore e me ne sono subito innamorata (mi succede sempre con qualsiasi cosa verdone e in camoscio, vedi Balenciaga). Per la sezione beauty J'adore di Dior (non mi entusiasma il packaging ma mi piace il profumo) e smalto NARS, mentre per quanto riguarda il bling bling stranamente ho scelto Tiffany: mi piacciono pochissimi gioielli loro, specialmente di queste linee un po' "commerciali", ma non resisto al simbolo dell'infinito. Diventerebbe subito la mia collana-feticcio...Beanie e guanti sono degli evergreen d'inverno, non ce bisogno che ve lo dica. Mettendo un attimo da parte il coté modaiolo, sulla mia utopica wishlist ci sono anche una marea di libri (narrativa, fotografia, moda- oh no, ci risiamo! Ma a Carine come si resiste...), delle cose "utili" (dizionario di russo in primis), candele profumate, tè, un abbonamento a teatro, un taglio di capelli, calze calzette e calzini, una lampada retrò, poster di film anni sessanta da appendere in camera... E poi una cosina da niente: un anellino di Gaia Repossi. Fattibile, vero? Al di là di tutto questo sproloquio consumistico, quello che vorrei davvero è un bel Natale. L'albero c'è, ci sono le canzoni di Frank Sinatra, le ghirlande natalizie, la famiglia e il pranzo (al ristorante) di Natale; però manca la voglia di festeggiare insieme. Non ripongo troppe speranze, ma è questo il mio desiderio più grande. Alla prossima per i buoni propositi!

Sunday, October 30, 2011



www.capturethecastle1.blogspot.com created these lovely ouftits. I would totally wear them!

Finally, after weeks of no internet access, I'm back to blogging! About my "new" life, which doesn't mean that my existence has been turned upside down and that I'm a totally different person, but that there have been some significant changes in my life: first of all, the background of all my days and nights! Venice has been a great city to live in: it's so beautiful and decadent that, even when you're having a bad day, it never fails to cheer you up; moreover, I'm really digging the atmosphere in the new house, living with my flatmates, watching tv together, cooking, etc.. I'm loving my lessons, too, and I'm satisfied with my choices- sometimes I wonder what it would have been like if I had chosen something like art, cinema or fashion- fields I've always felt attracted to- but learning new languages is a wonderful and stimulating thing, particularly when you study them as a beginner, and it doesn't exclude culture, arts, or cinema. On the opposite, my professors are very keen on that aspect: they often show or recommend us films, artists etc. I recently found out that my Czech professor listens to Pearl Jam and Rage against the machine! Haha, isn't that cool? Also, I love my family but living on my own is great: it's way less stressful because you get to do things when you want, without having to respect other people's schedules. The only thing I'm missing is a part time job... I really, really would like to earn some money. At the age of 19, it seems... appropriate. Having said that, I'm really missing my friends (my family too, but since my sister is in NY and my mom has come visiting me here..), I can't wait to see them again and catch up!
Expect other posts soon, I really missed my blog and I think I'm not going to neglect it anymore.
Cami